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Spoilers! vita delirio

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Beh per lo meno non mi e’ scappato che la protagonista ha lo stesso nome del film, altrimenti avrei rischiato il linciaggio.

Forse e’ meglio che lo ripeto: nessuno ha rilevato che Bruce Willis e’ quella cosa li’ nel Sesto Senso oppure che Darth Vader e’ quella cosa li a Skywalker. C’e’ stata solo una vaga citazione della sinossi.

Ora capisco che molta gente sia assuefatta al brivido di scoprire da sola se verra’ proiettato un film o un cartone animato, ma davvero devo comportarmi come se le informazioni presenti sul poster pubblicitario fossero da condividere solo sotto tortura?

Gia’ si legge di professori che minacciano gli alunni di spoilerare Game of Thrones se non si comportano bene, che di per se e’ una trovata geniale, ma per come stanno andando le cose presto sara’ considerata violenza psicologica.

Quest’ossessione compulsiva di massa per gli spoiler ci sta sfuggendo di mano. Anche Skynet originalmente sembrava una idea sensata e tutto sommato vendibile. Subito dopo ha cominciato a costruire cyborg e decimare la razza umana.

Ormai, se ad un tavolo c’e’ qualcuno che non ha visto un film, non se ne parla e basta (praticamente sono arrivato a preferire un commensale vegetariano). Presto non parleremo proprio di cinema o serie TV e un bel pezzo della nostra cultura sara’ decimata.

Linkero’ questi mie pensieri nelle discussioni future sull’argomento, per cui ho parlato di un film abbastanza dimenticabile, nella speranza di scansare potenziali lamentele.

Errrori scienza lezioncina

Per confrontare quantitativamente il risultato di un certa operazione con le nostre aspettative si utilizza il concetto di Errore. “Operazione” e volutamente generico, come esempio useremo un uomo che lancia freccette ad uno di quei bersagli di plastica con i fori. L’Errore e da intendersi come caratteristica di tutto il sistema, nel nostro caso: uomo piu’ freccette piu’ bersaglio. Il risultato e’ il punto dove finiscono le freccette, misurabile vedendo quanto dista dal centro. Un altro esempio potrebbe essere: stampante, foglio e punti d’inchiostro.

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Dividiamo gli errori in tre tipi:

Errore massimo (o Risoluzione) e’ l’unita minima consentita dal nostro sistema. Ovvero Distanza tra i fori (es. 1mm). (Se la definizione vi suona strana leggete dei problemi linguistici in seguito)

Errore statistico (o Precisione) e’ quanto sono distanti i risultati tra di loro. Ovvero quanto sono sono sparpagliate le frecce. Ad esempio 10 cm significa che la maggior parte delle freccette sono distanti meno di 10 cm (precisamente il 68% di loro).

Errore sistematico (o Accuratezza) ci dice quanto complessivamente i risultati distano da quello che ci aspettiamo. Ad esempio 1 cm significa che il centro di tutte le freccette lanciate dista 1 cm dal centro del bersaglio (a cui si stava mirando).

Per chiarire la differenza tra le ultime due vediamo casi in cui i due Errori sono molto diversi, illustrati nell’immagine.

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A destra la Precisione e’ buona perche’ le freccette sono tutte una vicina all’altra, mentre l’accuratezza non e’ ottimale perche’ evidentemente si e’ mancato il bersaglio. A sinistra succede l’opposto: anche se c’e’ un problema di Precisione data l’enorme distanza tra le freccette, l’accuratezza e’ buona dato che le freccette sembrano ben centrate attorno al bersaglio.

Ora, a costo di sottolineare l’ovvio vorrei far notare che gli errori si possono ridurre (lavorando sodo) ma mai eliminare del tutto. E per questo che uno scienziato non vi dirà mai che due oggetti distano un metro ma dirà “un metro più o meno un millimetro”. Ed è per questo che un ingegnere indicherà sempre le “tolleranze” dei sistemi che progetta.

Inoltre anche più errori contemporaneamente possono avere valori alti: provate a lanciare le freccette ad occhi chiusi dopo qualche giravolta.

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In questi casi gli scienziati si sbizzarriscono. Ad esempio se per le freccette tutti gli errori fossero tutti circa 10 cm, vi direbbero “Le freccette solo al centro più o meno 9 cm (massimo) più o meno 11 cm (statistico) più o meno 10 mm (sistematico)”. Gli ingegneri sono un po’ piu’ ragionevoli e vi diranno che le freccette sono al centro più o meno 1 metro. Si, preferiscono andare sul sicuro, ma dovendo progettare case e aerei chi può dargli torto?

E con questo gli aspetti matematici sono pressoche’ esauriti. Il resto e’ piu’ un problema di linguistica (quindi smettete di leggere se non ve ne frega niente).

Bisogna prestare attenzione ai termini Risoluzione, Accuratezza e Precisione. Ad essi infatti il linguaggio comune da’ esattamente il significato opposto: “Avere una precisione MAGGIORE” significa che le freccette sono MENO sparpagliate e quindi il valore numerico della Precisione e’ MINORE. Con la parola “Errore” invece non c’e’ questo rischio.

Per la Risoluzione la situazione è pure peggio per via dell’usanza in informatica di chiamare in questo modo numero di pixel (che non centra davvero nulla) sia perche’ i tipografi sono abituati a darla in numero di punti al millimetro. In realta’ e’ 1 diviso questo numeretto ad essere davvero la Risoluzione.

Intelliche' vita delirio

Non sento piu’ parlare molto di omeopatia e energie cosmiche nei pub che frequento, ma c’e’ questa nuova moda della “Intelligenza emotiva”. Direi che mi e’ andata bene visto che si e’ passato da palesi minchiate a qualcosa con la parola “Intelligenza” dentro (ho scansato scientology per un pelo).

Comunque non sono mai riuscito a capire bene cosa indicasse questo termine, non che i suddetti discorsi fossero d’aiuto:

D’altronde in un pub di solito si e’ davanti a svariati litri di alcol, non si ci dovrebbe aspettare molto da queste discussioni.

Questo mio stato di ignoranza mi stava proprio comodo, come una bella tuta macchiata di pizza. Pero’ ad un certo punto ero annoiato, in viaggio, senza musica, e quindi mi e’ partita una lunghissima ricerca online, durata piu’ di un minuto. E sono arrivato alla seguente conclusione: l’intelligenza emotiva e’ capacita’ di capire e manipolare le emozioni, sia proprie che altrui.

Io l’avrei chiamata psicologia, ma suppongo che i dizionari siano piu’ qualificati di me a dare nomi alle cose.

Come mi hanno abituato alle elementari, la prima cosa da fare con un nuovo termine e’ cercare situazioni in cui applicarlo. Ma dato che sono cresciuto un po’ (anche se non molto), vorrei qualcosa di piu’ complicato di “Il bimbo piange, la mamma lo rassicura, tutti sono felici”. Quindi mi serve una situazione in cui sia difficile applicare questa capacita, in cui sia difficile capire e manipolare lo stato emotivo, sia proprio che altrui… hum… poker!

L’intelligenza emotiva e’ quella che si usa a poker! E quindi potrebbe farti guadagnare qualcosa.

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