Hansa Teutonica e’ un gioco meraviglioso, tedesco ma pieno di interazione, sia indiretta che diretta. Personalmente non riesco a trovare difetti, ma qualcuno lo trova freddo, o eccessivamente astratto, anche se e’ calato un un contesto mercantile.
E’ indipendente dalla lingua e funziona bene per tutti i numeri di giocatori indicati, ovvero da 2 a 5, sia grazie al downtime minimo (un turno e’ velocissimo), sia grazie alla variante a 2 che non snatura assolutamente il gioco. Le partite sono abbastanza brevi, circa 20 minuti a giocatore.
Tutto ruota attorno ad un sistema di corse e maggioranze, con diversi bonus da accumulare e che creano una strategia a lungo termine tutt’altro che banale. Inoltre, la componente tattica a breve termine vi terra’ concentrati ad ogni turno.
I materiali sono essenziali, principalmente un tabellone, delle plance giocatore e una moltitudine di cubetti colorati. Completano il tutto una manciata di dischetti di legno e una ventina di tasselli bonus.
Sul tabellone ci sono tante citta’ collegate due a due da delle strade, ognuna con un certo numero di caselle. I giocatori possono liberamente piazzare i loro cubetti-commercianti su una casella qualsiasi di tutta la mappa. Quando un giocatore occupa tutte le caselle di una strada, puo’ rimuoverli per costruire un ufficio di una delle citta’ collegate. Il numero di uffici che ogni citta’ puo’ ospitare e’ limitato, e possederne il maggior numero fa guadagnare punti per ogni successiva costruzione.
Altre possibili azioni sono lo scalzare un cubetto-commerciante da una strada o recuperarne altri da una riserva. Per dare varieta’ ci sono anche un secondo tipo di commerciante piu’ difficile da scalzare, e vari bonus conquistabili completando specifiche strade.
Quando si sono costruiti abbastanza uffici, la partita termina e ogni giocatore riceve punti per vari obiettivi raggiunti, come collegare un grande numero di citta’, o piazzarsi prima degli altri in certe zone. Chi ha piu’ punti vince.
Il regolamento completo si spiega in un quarto d’ora, che gia’ non e’ molto, ma alla fine le meccaniche risultano anche piu’ semplici ed eleganti di quanto percepito inizialmente.
Le vie per la vittoria sono molteplici, ed e’ un piacere vedere quanta varieta’ e strategia si possa mettere in un gioco senza dover ricorrere a dozzine di token diversi, regole ed eccezioni o meccaniche incastrate a forza.
Ultimamente per lavoro sto pendolando un po’. Funziona piu’ o meno cosi’.
Esco di casa, folla di ragazzini all’ingresso del liceo vicino.
Bar della della stazione pieno di gente.
Banchina altra folla.
Treno. Affollato.
Esco alla Stazione principale della Citta’ Grande. Uno stereotipo.
Fermata della metro, folla.
Metro, folla.
Scendo, folla.
Passeggiata verso ufficio. C’e’ il mercato, folla.
Timbro il cartellino in una camera angusta. Praticamente siamo in due ma c’e’ folla.
E alla fine, Open Space.
Pero’ ho trovato il modo di sopravvivere a tutto questo: Mesmerize a pieno volume nelle orecchie. Non tutto il tempo pero’, eh, ogni tanto Psycho.
A quanto pare, dopo tutto, sono un misantropo.
PS. Oggi dovevo andare in bagno. Era occupato.
Un tool che mi porto sempre appresso quando devo editare del testo sotto windows e’ vim. Con la scelta dei plug-in giusti diventa un’ottima opzione per uno sviluppatore (quelli che uso di solito sono inclusi).
Il sistema include “Little unix for windows“ cosi da poter lanciare i comandi unix piu’ comuni senza dover stare a cercare i corrispondenti windows. Con un minimo di lavoro addizionale si puo’ includere un compilatore come mingw32 e avere una suite di sviluppo c/c++ completa.
Ho un Repository con le istruzioni per la creazione di un sistema “Portabile” (nel senso windowsiano del termine), ma anche un pacchetto binario pronto per essere eseguito.